Domenica 8 maggio il nostro mercatino solidale dell’usato è diventato un set fotografico che ha accolto il primo laboratorio fotografico di Progetto Habitat.
Ringraziamo Irene PITTATORE per averci resi partecipi di questa bella esperienza.

Si è concluso a Torino il primo laboratorio di Progetto Habitat per il Centro Socio-Riabilitativo di Alcologia 3D, Dipartimento Dipendenze 1, ASL Torino 2, che ho avuto la gioia di condurre.
 Considero questa esperienza fra le più sorprendenti del mio percorso professionale. In un breve lasso di tempo, il gruppo di lavoro (con me pazienti ed educatori) si è coeso intorno all’obiettivo di realizzare ritratti fotografici dedicati al complesso percorso di emancipazione da una dipendenza.

È capitato a tutti, a tratti, di trattenere la commozione. Meno abili e composti siamo stati con il riso, che ci ha sorpresi in modo irrefrenabile. Il laboratorio e il servizio fotografico si sono svolti in uno stato di grazia, in una sintonia attiva e dialogica, piena di vibrazioni, di rispondenze. Nessuno dei partecipanti aveva posato prima per un servizio, né io avevo avuto incarico tanto delicato.
 Abbiamo avuto la fortuna di essere accolti, per la sessione di scatti, da Emmaus Cuneo e dai suoi spazi di lavoro, in particolare da Franco Monnicchi, Ilenia Sandigliano e dai comunitari, cui vanno i nostri affettuosi ringraziamenti.

Con Erika Stefanelli, Tea Taramino e Franco Monnicchi parleremo di questo percorso e dei suoi protagonisti il 18 giugno, in occasione del Festival Della Complessità 2016 Torino, che Impasse concorre a promuovere. Racconteremo come, da via Pietro Cossa, abbiamo ottenuto l’attenzione di Photo Vogue. Si uniranno a noi i partecipanti al laboratorio, per condividere, con chi vorrà raggiungerci, il proprio punto di vista sull’esperienza. Irene Pittatore