Oggi ripartono una nave e un equipaggio che portano con loro un grandissimo e prezioso carico di umanità, di diritto, di solidarietà. In quella nave è idealmente imbarcato anche l’equipaggio di Emmaus, con le sue comunità, gruppi e persone di tutto il mondo. Un sostegno concreto e tangibile nello stile di Emmaus, un movimento a fianco dei più sofferenti, in ogni parte del mondo, per mare e per terra, nell’emergenza come nella lotta alle cause di miseria e sofferenza. Buon vento, quindi, alla nave e a tutta Mediterranea. Sosteniamo tutti questo progetto e questa azione essenziale per salvare gli umani e la nostra umanità (Franco Monnicchi, Presidente di Emmaus Italia)

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Care e cari tutti che ci avete sostenuto in questo lungo viaggio.

Grazie a voi Mediterranea torna in mare. Adesso.

La Mare Jonio è appena partita da Trapani, per salvarci ancora, insieme.

Sono passati nove mesi dall’ultima volta che la nostra nave ha preso il mare dopo avere subito un illegittimo sequestro, da settembre del 2019 a febbraio del 2020, punita ancora per aver salvato la vita di 98 donne, uomini e bambini.

In questi nove mesi è accaduto di tutto, inclusa una pandemia che ha sconvolto continenti interi e le vite di ciascuno di noi, che anche dopo il dissequestro ci ha costretti a restare in porto, e che ci ha resi ancora più consapevoli di cosa significhi che ci si salva solo insieme, e di quanto, da esseri umani, siamo profondamente vulnerabili e interdipendenti.

In questi nove mesi, nonostante tutto, non ci siamo fermati, come il COVID-19 non ha fermato le guerre e le violenze e le politiche europee che costringono le persone a diventare profughe e naufraghe. Abbiamo continuato a monitorare quello che succede in mare, rilanciando le richieste di aiuto, spingendo i governi europei a soccorrere come il diritto obbliga a fare. Abbiamo continuato a denunciare gli accordi criminali che finanziano la cattura in mare dei profughi in fuga dalla guerra e dalle torture libiche per riportarli indietro alle stesse violenze. In terra, abbiamo contributo come potevamo ad affrontare l’emergenza sanitaria, e ci siamo impegnati per fare diventare più grande Mediterranea, che è oggi diventata un’APS pronta ad accogliere chi, come voi, ha scelto e sceglierà di sostenerci. Di salire a bordo ed essere parte dell’equipaggio di terra.

Oggi siamo finalmente tornati nel Mediterraneo centrale, pur con un equipaggio ridotto e adottando rigide misure di sicurezza igienico-sanitaria, perché è possibile conciliare la tutela della salute pubblica e il dovere di non lasciare nessuno da solo, ad annegare da naufrago.

Mentre la Mare Jonio prende il largo scrivo a voi che avete reso possibile questa avventura. Siamo partiti dal nulla, in pochi, potendo contare solo sulla nostra ostinazione, e miglio dopo miglio abbiamo soccorso centinaia di persone quando c’eravamo solo noi a poterlo fare, abbiamo superato sequestri, multe, assurde indagini a nostro carico per avere obbedito al diritto internazionale. Tutto questo lo abbiamo fatto insieme. A bordo, tutte le volte, c’eravate: vi abbiamo sentito accanto mentre ci difendevate dalla violenza di un mondo capovolto che criminalizza la solidarietà, mentre combattevate con noi per affermare un’altra idea di vita possibile.

In questo momento così difficile non è a cuor leggero che torniamo a chiedervi di sostenere Mediterranea, ma non possiamo farne a meno: se potete aggiungere ancora un miglio alla rotta della nostra nave, che è anche la vostra, cliccate qui. Se invece non riuscite a donare adesso, siete comunque a bordo con noi: teniamoci forte anche in questo viaggio.

Un abbraccio, buon vento a tutti noi.

Alessandra Sciurba

Presidente di Mediterranea Saving Humans

Per contribuire e permettere a Mediterranea di continuare nella sua azione di ricerca e soccorso, visitate questa pagina